Favicon: cosa sono e perché utilizzare le Favorite Icon

Le favicon sono icone di piccole dimensioni che possono rivelarsi molto importanti per le sorti di un sito Internet. Il loro formato è estremamente contenuto, ma la loro rilevanza è universalmente riconosciuta da ogni esperto di marketing. Ecco tutto ciò che bisogna sapere riguardo alle cosiddette favorite icon, partendo dalla loro definizione e proseguendo con storia e funzionamento. È sufficiente apprendere poche nozioni per notare miglioramenti non di poco conto sulle performance del proprio sito Internet.

Che cos’è una favicon?

Per scoprire cosa sia una favicon, è necessario partire dalla sua definizione generale. Si tratta di un’espressione proveniente dalla lingua inglese, una sorta di sigla di favorite icon, ossia icona preferita. Dando un’occhiata al punto di vista puramente informatico, corrisponde a una semplice icona alla quale viene associata una pagina web ben definita. Le sue misure sono estremamente piccole, di norma pari a 16 x 16 pixel. Eppure, l’inserimento di un logo simile viene collegato in maniera diretta a un progetto online anche di proporzioni molto ampie.

Spesso questa componente grafica viene lasciata in secondo piano a vantaggio di altri tipi di operazioni, ma gli utenti la associano a un determinato sito e ne sentenziano l’importanza. Nella maggior parte dei casi, coincide con una versione in miniatura di un logo aziendale, o comunque con una parte rilevante di quest’ultimo. La piccola icona viene mostrata in ciascuna pagina di Google e nei vari browser web e rappresenta un determinato marchio in più occasioni.

Al giorno d’oggi, un progetto web che mira al successo non può tralasciare un dettaglio così notevole. La cosiddetta icona dei favoriti ha assunto tale denominazione in seguito al suo utilizzo frequente da parte del browser Internet Explorer, al fine di riconoscere ciascun sito nella relativa barra dei preferiti. Col passare del tempo, anche gli altri browser hanno iniziato a utilizzarla fino a farla diventare uno standard imprescindibile. Di conseguenza, oggi può essere considerata come un tratto distintivo, più che comunque un mero bookmark.

Storia e origini delle favicon

Differenti loghi con scritto faviconLe favicon nascono nel mese di marzo nel 1999 in seguito a un’intuizione della Microsoft. La faraonica azienda statunitense sceglie di rilasciare Internet Explorer 5, a quei tempi il browser più noto in senso assoluto. Il primo utilizzo di questi loghi è alquanto particolare, dato che si manifestano sotto forma di file di computer chiamati favicon.ico. Questi ultimi vengono collocati nella cartella root di ciascun sito Internet e sono adoperati per contrassegnare i link Preferiti.

Accanto a ciascun URL, dunque, vengono inserite queste icone di piccole dimensioni, in corrispondenza della barra degli indirizzi. Tuttavia, non tutti sanno che gli inizi delle favicon hanno creato problemi nella privacy dei visitatori. Infatti, in quel periodo, era sufficiente visionare le richieste di download dei file delle favicon da un determinato server per rendersi conto della quantità di utenti che aveva inserito un link tra i preferiti. La situazione è poi radicalmente cambiata e i browser di ultima generazione inseriscono l’iconcina in maniera automatica al fianco di ciascuna pagina web.

Favicon: dove posso visualizzarla?

Attualmente, la favicon può essere visualizzata nella nella parte alta di ciascuna scheda di un browser. Si tratta di un vero e proprio tratto distintivo di un sito Internet, in grado di apparire anche tra i risultati della cronologia, nei vari segnalibri o preferiti, in corrispondenza delle app della barra di ricerca. Come detto nelle righe precedenti, le sue dimensioni standard sono pari a 16 x 16 pixel e non necessitano di particolari lavori per la loro piena definizione, date le loro misure piccole.

Tuttavia, non mancano i siti Internet che richiedono favicon più grandi, come ad esempio quella di WordPress da ben 512 x 512 pixel. Il formato più utilizzato per queste icone è .ico, ma può andare bene anche .png. A tutto ciò, bisogna aggiungere che una favicon viene decifrata anche dal motore di ricerca Google, dato che appare nella sua SERP mobile. In pratica, un suo utilizzo ben congegnato può incrementare il CTR e fare in modo che varie pagine web risultino più accattivanti agli occhi di Google.

A cosa serve la favicon di una determinata pagina web?

Entrando nei particolari, la favicon di un sito web può assumere una lunga serie di utilizzi in grado di renderla sempre più rilevante sotto ogni punto di vista. In primo luogo, un marchio così semplice può garantire la piena visibilità e riconoscibilità a un determinato progetto online. Ovunque questo piccolo luogo appaia, che si tratti della SERP di Google o sulla barra di ciascuna scheda del browser, non conta.

L’utente può così associare in maniera istantanea un’azienda alla propria relativa favicon. È sufficiente inserire un piccolo dettaglio distintivo, come ad esempio la prima lettera del nome aziendale o un disegno che possa rappresentare la propria attività più seguita, per ottenere risultati tangibili. In numerosi casi, un’icona preferita curata al meglio può condurre a un incremento del tasso di conversione, con una quantità crescente di visitatori pronti a diventare clienti stabili.

Come utilizzare una favicon al massimo delle proprie potenzialità

L’esperienza utente di ciascun visitatore di un sito può migliorare anche grazie a una favicon ben realizzata. Basta un risibile segnale grafico per migliorare la ricerca di determinati coImmagine con all'interno i termini SEO e Googlentenuti, con la chance di avere subito a propria disposizione il link desiderato all’interno di una determinata lista. Per scoprire come utilizzare una favicon al meglio, Google ha fornito una serie di linee guida per ottimizzarla fino al massimo delle proprie potenzialità.

Al tempo stesso, il colosso di Mountain View ha definito un insieme di codici necessari per rendere un’icona idonea in chiave SERP, con maggiore visibilità per un determinato contenuto. È sufficiente seguire cinque regole per avere maggiori probabilità di successo, ma non esiste alcuna certezza assoluta in merito. Ad ogni modo, ecco come si articolano questi dettami essenziali.

  • Prima di tutto, la favicon e la home page vengono analizzati da Google, evitando possibili blocchi tramite il file robots.txt.
  • Il link dell’immagine deve essere sempre lo stesso, evitando qualsiasi tipo di modifica periodica.
  • La dimensioni di una favicon deve essere multipla di 48 pixel quadrati. Google la ridimensione in maniera automatica a 16 x 16, ma è preferibile utilizzare icone dalle misure superiori.
  • Una favicon sintetizza al meglio un brand ben definito e consente agli utenti di riconoscerlo con estrema facilità non appena lo ricerca.
  • Infine, le icone considerate non idonee vengono rimosse in tempi rapidi, inserendo al loro posto immagini predefinite. Il discorso è valido per simboli che incitano all’odio, o per immagini scurrili e pornografiche.

Una volta messi a posto tutti questi tasselli importanti, non resta altro da fare che agire di pari passo e sviluppare una favicon adeguata a ciascun contesto. Non è semplice, ma con un pizzico di impegno è possibile raggiungere risultati notevoli.

L’importanza sempre crescente di una favicon ben realizzata

Alle regole citate in precedenza, si collega in maniera diretta l’importanza rivestita da una favicon ben realizzata. Un passo del genere può assumere un’incidenza enorme sulle sorti di un portale web. Il brand online può così acquisire maggiore autorevolezza e infondere una sensazione di fiducia al bacino d’utenza. Al tempo stesso, il pubblico riesce a riconoscere un determinato link in pochi secondi, comprendendone i punti di forza.

Va ricordato quanto una favicon non determini in maniera diretta la SEO di una pagina web. Tuttavia, il posizionamento di un sito su Google può essere dettato anche da un accorgimento così risibile. Chi associa una favorite icon a una pagina consegue senz’altro un vantaggio rispetto a chi non lo fa. Al tempo stesso, un simile accorgimento può incrementare la probabilità di vedere la propria pagina inserita nella lista dei segnalibri o dei preferiti di un determinato browser.

Con tali premesse, è possibile sottolineare quanto una favicon sia in grado di incrementare il volume di traffico all’interno di un progetto online, talvolta in misura determinante. Un’icona costruita con tutta la dovuta attenzione può identificare un marchio professionale e far comprendere al pubblico i propri capi saldi. Ed ecco che bisognerebbe investire tempo e impegno su una realizzazione di questo tipo, nonostante non proponga vantaggi automatici.

I possibili casi di penalizzazione delle favicon

Differenti loghi di piattaforme webSpesso, l’uomo ha usato le favicon in modo errato. Un chiaro esempio è rappresentato dal partito nazista americano, che ovviamente aveva come icona di base una svastica. Google ha riconosciuto l’immagine considerata non appropriata e l’ha sostituita con un mappamondo di colore grigio. Inoltre, un esperto SEO ha scelto di utilizzare come icona preferita una sequenza formata dalle lettere A e D. Tuttavia, la sua grafica è risultata troppo simile rispetto a quella di Google Ads e l’azienda di Mountain View ha provveduto alla sua sostituzione in maniera automatica.

In entrambe le circostanze, i danni sono stati ridotti al minimo. Il posizionamento dei rispettivi siti nei motori di ricerca è rimasto intatto e i due siti hanno potuto continuare a operare senza particolari criticità. Tuttavia, in tali casi, le favicon spariscono dal web in maniera istantanea e non resta altro da fare che ripartire da zero.

Le conclusioni sulle favicon

Nel complesso, le favorite icon sono uno strumento molto valido per far crescere un sito web e rendere le sue pagine più semplici da individuare. È sufficiente lavorare su un dettaglio simile per ottenere risultati soddisfacenti, con la chance di rendere la propria attività sempre più affidabile e riconoscibile sul web.

Bisogna analizzare, dunque, questo aspetto anche quando si offrono dei servizi SEO o si cerca di migliorare il ranking di un sito web (utilizzo di RankBrain).

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