Google PageRank: che cos’è e come funziona

Google vanta l’utilizzo di numerosi algoritmi per riuscire a gestire al meglio il proprio operato sul web. Nell’articolo di oggi capirai molto bene che cos’è Google Pagerank e comprenderai a fondo in che modo lo puoi utilizzare a tuo vantaggio.

Che cos’è il PageRank di Google?

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Il PageRank di Google è un algoritmo utilizzato dal noto motore di ricerca per assegnare un punteggio alle pagine web, tenendo conto sia della quantità sia della qualità dei link in ingresso.

Di fatto, questo algoritmo determina l’importanza e l’autorità di una pagina web nel mondo della Rete e al tempo stesso la sua rilevanza in rapporto ad una determinata interrogazione di ricerca.

A inventare il PageRank sono stati i due fondatori di Google: Sergey Brin e Larry Page, da cui appunto deriva il nome.

La misurazione del PageRank di Google viene effettuata mediante una scala logaritmica, i cui valori vanno da 1 a 10. 1 indica il più basso livello di popolarità, 10 quello massimo. In definitiva, questo algoritmo rientra tra i principali fattori tenuti in considerazione da Google per definire il posizionamento di una pagina web.

PageRank: come funziona e come opera Google nel 2022?

Il PageRank è considerato tra i fattori più critici in riferimento all’abilità che ha un dominio nel posizionarsi. Esso utilizza vari parametri per cercare di analizzare ogni sito web.

Parametri su cui si basa l’algoritmo

Nessuno conosce a fondo quali sono i parametri su cui si basa l’algoritmo. Anche perché questi si evolvono in continuazione. Tuttavia, nell’ottica di valutare come autorevoli le pagine web di un sito internet, i parametri dovrebbero essere i seguenti:

  • aggiornamenti continui: una pagina vecchia, se aggiornata periodicamente, si posiziona meglio sui motori di ricerca;
  • validità dei link in entrata;
  • link in entrata che rimandano sia verso il dominio sia verso articoli affini;
  • tutti i link in uscita che rimandano a siti autorevoli e a risorse specifiche;
  • link ottenuti da competitor: per Google sono come una sorta di iniezione di fiducia
  • assenza di link rotti;
  • anchor text chiari e coerenti;
  • lunghezza dei contenuti: l’algoritmo valuta positivamente i post di approfondimento. Tuttavia, se eccessivamente lunghi, conviene ripartirli in più post;
  • qualità, utilità e autenticità dei contenuti;
  • assenza di contenuti duplicati;
  • presenza di contenuti multimediali: filmati e fotografie fanno anche qui la differenza;
  • dimensioni URL: no tassativo a lunghezze eccessive. Inoltre, è bene che contengano le keyword;
  • velocità in fase di caricamento: quanto più velocemente si caricano le pagine web, tanto più il posizionamento ne giova;
  • layout user-friendly;
  • basso bounce rate: se il tasso di rimbalzo è basso, vuol dire che i tempi di permanenza degli utenti sulle pagine web sono piuttosto alti. E la cosa piace e sarebbe tenuta in considerazione dall’algoritmo di google;
  • ottimizzazione sui dispositivi mobili: le pagine web devono avere una struttura responsive, ossia necessitano di apparire ben leggibili anche su smartphone e tablet, oggigiorno sempre più in uso.

Questi sono solo alcuni dei fattori tenuti in considerazione dall’algoritmo. Ve ne sarebbero più di 200 in totale.

Come si calcola il Google PageRank?

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Il Google PageRank di una pagina web viene effettuato secondo la seguente equazione: ”PR (A) = (1-d) + d (PR (T1) / C (T1) +… + PR (Tn) / C (Tn))”.

In questa formula matematica, T1 a TN sono le pagine web che si connettono alla pagina A.

C sta per il numero di link in uscita.

D indica un fattore di smorzamento, di solito settato a 0,85.

In poche parole, la formula dell’algoritmo in questione può essere spiegata con il fatto che il motore di ricerca per antonomasia tiene conto del quantitativo di link in uscita e in entrata e il PageRank non è altro che una qualsiasi pagina di collegamento. Il quantitativo di punti, noto anche come link juice, che una pagina web ha l’opportunità di trasferire, risulta strettamente connessa al suo PageRank complessivo. Il link juice, di fatto, dipende dalle strutture di collegamento: se ben mantenute, possono migliorare il posizionamento delle pagine web all’interno delle serp di google, ossia nei risultati del principale motore di ricerca.

Un esempio concreto si rivelerà utile per comprendere più a fondo la logica di funzionamento del Google PageRank, data l’equazione appena presentata.

Si supponga che una determinata pagina web abbia ottenuto 8 punti a livello di PageRank. Il collegamento a un’ulteriore pagina web favorirà il trasferimento di 8 punti. Tuttavia, il collegamento ad altre 4 pagine web, sia interne che esterne, diluirà il link juice. Risultato?

La prima pagina web trasferirà solamente 2 punti alle altre 4 pagine web.

Vi sono casi particolari, dove potrebbe convenire non procedere al passaggio di punti a livello di PageRank da una pagina web alle altre. Nello specifico, un collegamento potrebbe dar luogo a un’inserzione a pagamento a una fonte affidabile che finirebbe inevitabilmente per mettere a repentaglio l’autorità della prima pagina web.

Affinché ciò non si verifichi, è il caso di ricorrere al tag rel = ”nofollow”: quest’ultimo indicherà a Google di non trasferire link juice. Vale la pena precisare che il link ”nofollow” viene sempre considerato nel calcolo in termini di PageRank complessivo. Ragion per cui, il numero di punti trasferibili resterà inferiore.

Perché è importante Google PageRank?

Algoritmi Google, Perché è importante Google PageRank

Il Google PageRank si dimostra molto importante, soprattutto per una questione di visibilità online delle pagine web. Il suo ruolo è determinante, perché funziona come un indice di popolarità, volto a indicare le pagine web maggiormente rilevanti sulla base delle query digitate dagli utenti che navigano su internet.

Le dinamiche sono a tal punto complesse che per comprendersi come muoversi al meglio, è opportuno fare affidamento a chi ha pluriennale esperienza nel mondo della SEO. Solo così scalare posizioni sui motori di ricerca si rivelerà un traguardo raggiungibile.

Google PageRank e SEO: esiste un collegamento?

Algoritmi Google, Google PageRank e SEO: esiste un collegamento

Nonostante l’algoritmo di ranking dei motori di ricerca resti per molti aspetti ancora un mistero, è palese che vi sia un collegamento tra il Google PageRank e il mondo della SEO. Le SERP vengono influenzate dai backlink che, di fatto, hanno tutte le carte in regola per migliorare la domain authority di una pagina web, ossia la metrica che valuta l’affidabilità dei contenuti di una pagina web.

Di fatto, le strategie di link building incidono per forza di cose in termini di SEO.

Fra gli innumerevoli accorgimenti da tenere seriamente in considerazione durante la creazione di backlink esterni, implementabili per incrementare il Google PageRank, figurano:

  • la creazione di backlink di qualità: quanto più è autorevole la pagina web da cui sono ottenuti i link, tanto più è possibile favorire la trasmissione di link juice. In questi casi, è opportuno procedere alla pubblicazione costante di contenuti autentici, originali, creativi, unici, ben formattati, che diano valore aggiunto a chi li legge, magari trovando una soluzione a un problema di routine o sporadico. La pubblicazione di guest post su altri siti internet autorevoli, che hanno in comune la tematica trattata, si rivela un’ottima decisione al riguardo;
  • incoraggiamento della creazione di link organici: solo contenuti appetibili possono invogliare i lettori a fare tutti gli approfondimenti del caso. Con un aumento del tempo di permanenza degli utenti sulle pagine web e con la diminuzione della frequenza di rimbalzo, si hanno molti benefici in termini di posizionamento su Google. Per scalare posizione, i link organici servono molto. Bisogna inserirli come anchor text, considerano le keyword maggiormente strategiche. Per farlo, si consigliano contenuti di media lunghezza, da leggere in pochi minuti. La disposizione dei backlink deve avvenire in modo naturale. L’inizio e la fine del testo si dimostrano ottime opzioni, da valutare con attenzione;
  • no tassativo ai link interrotti: link interni malfunzionanti e pagine web esterne che non rimandano correttamente alla fonte di destinazione comportano uno spreco di link juice e un conseguente abbassamento del PageRank. Questo non deve assolutamente avvenire. Perciò, è bene effettuare ogni controllo del caso, affinché tutto proceda per il verso giusto;
  • ricorso ai tool di monitoraggio dei backlink: effettuare controlli periodici del proprio profilo backlink si dimostra una mossa vincente per evitare di andare incontro alle minacce arrecate dallo spam e da pagine web non affidabili che inficiano negativamente sulla domain authority;
  • presenza sui social network: il brand va promozionato al meglio tramite i social network. Le condivisioni, infatti, rappresentano l’opzione più semplice per l’ottenimento di backlink.

Qual è il ruolo dei link interni con Google PageRank?

Algoritmi Google, Qual è il ruolo dei link interni con Google PageRank

Ma non è tutto. Anche i link interni possono contribuire all’aumento del Google PageRank, premiando gli sforzi messi in pratica in termini di SEO. Di fatto, nella pubblicazione dei post, i link interni non dovrebbero mai essere trascurati per il semplice motivo che Google ha una panoramica chiara sulla struttura del sito internet e può valutare meglio la pertinenza, la semplicità d’uso e le relazioni che intercorrono fra le pagine web.

Chiaramente, non bisogna mai abusare dei link interni. L’algoritmo di Google, infatti, potrebbe interpretarli come spam e penalizzare il portale. In un lavoro di SEO ben pianificato, la link building deve essere etica e avvenire in modo naturale, senza soluzioni artefatte e a pagamento. Ciò vuol dire che è scelta saggia privilegiare i link di qualità, invece, che la quantità.

Certo, la strategia di link building, decisiva ai fini del collegamento tra Google PageRank e SEO, necessita dei suoi tempi. Occorre di sicuro pazienza. Tuttavia, nell’universo SEO le scorciatoie non pagano quasi mai. Se Google individua link irrilevanti per un articolo o fuori contesto, le pagine web andranno incontro a penalizzazioni. Ecco perché è il caso di ottimizzare contenuti seo di qualità elevata che apportino valore aggiunto ai lettori. Impegno e dedizione verranno ripagati in seguito.

In definitiva, è bene sapere che sia la struttura dei link esterni sia quella dei link interni, a fronte di pertinenza e qualità dei contenuti, incide positivamente sul posizionamento delle pagine web sui motori di ricerca. Tuttavia, non occorre lasciarsi ossessionare. Non vi è solo la link building fra le migliori pratiche SEO, volte a favorire l’aumento del Google PageRank.

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